Siamo sempre onorati quando i nostri ospiti decidono di parlare di noi! Grazie ad Allan Bay per l’articolo che ci ha dedicato sul suo blog, che potrete leggere anche qui sotto.
“Oscar Mazzoleni, proprietario del Carroponte, ne è patron ma anche maître e sommelier. Lo stimo soprattutto per aver saputo costruire un progetto vincente seguendo un principio base assoluto: fare tutto per e sui suoi clienti. Sembra una cosa scontata, ma poi alla fine lo fanno ben pochi: ahimè la più parte dei cuochi patron basano la loro offerta sui piatti che amano e amano fare, poi i clienti devono adattarsi…
Al Carroponte l’ambiente è molto bello, importante, ma non impegnativo, ciascuno si sente a suo agio, sia in giacca e cravatta sia in jeans. E’ diviso in quattro parti, una più “formale”, ma da scrivere fra tante virgolette, e una più casual, da bistrot. Poi c’è un’enoteca, dove si fanno anche degustazioni e il bar, poi ancora il giardino.
La cucina è eclettica, dovunque, basata su piatti solidi, quelli che nessuno deve mai chiedere cosa sono: e anche questo è un trucco vincente. Spazia da due esemplari lobster roll e carroburger a crostacei & co marinati, dalla terrina di foie gras a microburger, carpaccio e tartare insieme, dai casoncelli agli spaghetti aglio, olio, peperoncino e gamberi, dal risotto giallo alla guancia di vitello, dal polpo arrostito alle costine di pata negra. E degustazione di caviale, Calvisius o siberiano. Più una ventina di finger food. Il tutto si può ordinare dovunque si è seduti. Quindi estrema flessibilità sia di seduta sia di cibi: e questa è l’ennesima caratteristica vincente.
Non domo, c’è un’altra cosa: lui fa di tutto per non far sentire i clienti costretti a fare un pasto completo, possono anche ordinare anche due fette di salame o finger food e un bicchiere di vino.
I vini, beh, sono 1100 non “tutti” ma quasi. Con ottimi prezzi.
Avercene di ristoranti così.