Michelin, Espresso, Gambero
Sono 21 i ristoranti migliori a Bergamo
Siamo molto felici e onorati di essere menzionati anche quest’anno tra i migliori ristoranti di Bergamo e provincia. Ecco la lista completa, pubblicata su L’Eco di Bergamo venerdì 14.12.2018 da Elio Ghisalberti.
Con la presentazione della Michelin avvenuta lo scorso 16 novembre all’Auditorium Paganini a Parma, si è conclusa la stagione delle guide gastronomiche ai ristoranti d’Italia 2019. Gli squilli di tromba hanno accompagnato l’unico sussulto vero della 64a edizione della storica guida rossa, l’elezione nel gotha della ristorazione italiana del ristorante Uliassi a Senigallia. I locali a tre stelle diventano dieci in tutto il Belpaese. Crescono, soprattutto per merito del CentroSud, i ristoranti con una stella. Tra i declassamenti c’è da segnalare,purtroppo, quello del Camelì ad Ambivere (ne scriviamo più dettagliatamente nel capitolo dedicato alla Michelin). Questo ha comportato un arretramento dell’insegna della famiglia Rota, dal 4° all’8° posto, nella classifica comparata dei ristoranti bergamaschi che, come ogni anno, stiliamo prendendo in considerazione le tre guide più importanti (Michelin, L’Espresso, Gambero Rosso). Con un cappello in più dall’Espresso (da 1 a 2), il San Martino raggiunge il secondo gradino del podio a pari merito con l’A’anteprima, mentre sul trono rimane con parecchi punti di distacco l’inossidabile Da Vittorio.
Poche variazioni nelle posizioni tra il 6° e il 19° posto. Nomi e punteggi sono i medesimi dello scorso anno. Da segnalare, invece, che nel complesso i ristoranti segnalati dalle tre guide scendono da 22 a 21. Escono di scena, infatti, il M1.lle Storie & sapori a Bergamo (locale chiuso e riaperto solo pochi giorni fa sotto altre spoglie), Villa Patrizia a Sorisole (la gestione è stata trasferita poco distante, alla Tenuta Casa Virginia a Villa d’Almè), da Cesira a Colere (se l’è persa la Michelin). Ne entrano però due: il Kanton a Capriate San Gervasio, che così diventa il primo ristorante etnico ad essere segnalato da tutte le guide; Al Gigianca a Bergamo, insegna che, invece, interpreta la cucina di tradizione e territorio. Ne risulta, dunque, una foto che non si discosta granché da quella dell’anno scorso, confermando sostanzialmente uno stato di salute buono, almeno per quel che riguarda le insegne di qualità. Non siamo sicuri che sia davvero così, ma prendiamolo come un segnale, comunque, positivo. La classifica è stata stilata prendendo in considerazione i ristoranti di Bergamo e provincia citati dalle tre principali. Le valutazioni e i simboli assegnati da ciascuna guida sono stati trasformati in centesimi (l’equivalenza appare a fianco del giudizio corrispondente). Per la Michelin: 3 stelle equivalgono a 100 punti; 2 a 95; 1 stella a 90; 3 forchette a 80 punti; 2 a 75; 1 a 70. Per L’Espresso 5 cappelli equivalgono a 100; 4 a 95; 3 a 90; 2 a 85; 1 a 80. Ai ristoranti segnalati senza cappello sono stati assegnati 70 punti. Per il Gambero Rosso è riportato tal quale il punteggio in centesimi assegnato dalla guida; le segnalazioni senza punteggio ottengono come per le altre guide 70 punti base.
Michelin
La novità più significativa della più vecchia tra le guide ai ristoranti d’Italia – prima edizione nel 1956, quest’ultima è la 64a – è purtroppo in negativo. Perde la stella l’Antica Osteria dei Camelì ad Ambivere. Motivo? Naturalmente, come consuetudine, non è dato sapere, poiché la presentazione non è in realtà una conferenza stampa ma uno show, durante il quale non è possibile porre domande. Quindi mistero: che sarà mai successo? Secondo le esperienze e le informazioni a nostra disposizione, la famiglia Rota (Camillo in sala, la moglie Loredana in cucina) prosegue con il solito impegno e la solita professionalità la gestione di un locale che ha pochi rivali in quanto a livello e continuità delle prestazioni. Mistero fitto: motivazioni non vengono date né riusciamo a trovarne. Le altre novità riguardano,
Quattro cantine bergamasche tra le venti al Maite
soprattutto, la città dove, a fronte di un nuovo locale segnalato (Al Gigianca, che così entra nella classifica comparata), escono di scena varie insegne (Giopì e Margì, Taverna Valtellinese, Shiva). In provincia da segnalare l’uscita di scena (anche questa, a nostro avviso, incomprensibile) di Cesira a Colere. Raddoppia, invece, la presenza dei Bib Gourmand, quei locali cioè che, secondo la Michelin, offrono esperienze gastronomiche piacevoli a meno di 32 euro: la novità di Dentella a Bracca va ad affiancare lo storico Bib all’Osteria Burligo a Palazzago.
L’Espresso
Metabolizzata la sostituzione delle valutazioni in ventesimi con il simbolo dei «cappelli» (da 1 a 5, da «buona cucina» a «il meglio in assoluto»), la 41a edizione della guida è stata arricchita e completata dall’aggiunta di una sezione dedicata ai vini. Ai vertici della classifica dei migliori ristoranti d’Italia con 5 cappelli (se li aggiudicano solo sette ristoranti in tutto il Belpaese) arriva un cuoco bergamasco, Riccardo Camanini, patron del Lido84 a Gardone Riviera, sponda bresciana del Garda. Per quel che riguarda la Bergamasca, il saldo dei cappelli segna una consistente crescita. Rimangono invariati i giudizi su Vittorio (4 cappelli), A’anteprima e Osteria della Brughiera (2). Li raggiungono, raddoppiando il singolo cappello della scorsa edizione, il Casual a Bergamo Alta, il San Martino a Treviglio, il Saraceno a Cavernago. In città le altre novità più significative: raggiungono il cappello Al Carroponte e, a distanza di un solo anno dall’esordio, N.O.I. e Impronte.
Gambero Rosso Nessuna variazione di rilievo nei punteggi rispetto all’edizione scorsa. Quasi tutte conferme e pochi spostamenti di uno, massimo due punti ma in discesa (Florian Maison passa da 80 a 78/100), Come da prassi in testa da Vittorio (92), seguito a distanza, con 86 punti, da A’anteprima, San Martino, Antica Osteria dei Camelì. Con una certa sorpresa, al vertice della ristorazione cittadina il Gambero Rosso conferma il Colleoni Dell’Angelo (83), seguito da un’altra insegna di Città Alta, il Casual (82). Tra le segnalazioni, che distinguono la guida dalle altre prese in considerazione, ecco apparire in città il Balzer; in Città Alta Al Donizetti premiato con le tre bottiglie simbolo dell’eccellenza nella selezione e mescita dei vini; in provincia il Civico 17 a Ponteranica; da Gigi a Sant’Omobono Terme e l’Enotavola Pietrasanta a Treviglio.
purtroppo